L’energia prodotta istantaneamente durante le ore di funzionamento dell’impianto può essere utilizzata istantaneamente per soddisfare i carichi attivi.
Quando c’è quindi produzione sufficiente, l’energia viene prima di tutto utilizzata per alimentare i carichi (autoconsumo immediato), mentre l’energia in eccesso può essere immessa in rete e venduta.
Il modo migliore per aumentare l’autoconsumo è quello di adottare un sistema di accumulo, cioè una serie di batterie opportunamente dimensionate per l’impianto. La capienza della batteria da usare dipende dalle abitudini di consumo e dalle eventuali esigenze specifiche dell’utente. In genere si usano batterie con una capacità (in Ah) uguale o vicina alla potenza (in KW) dell’inverter.
L’uso di batterie permette anche un approccio più “rilassato” nella gestione dei propri “carichi”: infatti la batteria può assorbire (entro certi limiti) i picchi di consumo evitando i distacchi del contatore per supero soglia; allo stesso modo grazie all’accumulo è possibile passare a un contratto di potenza inferiore, con i conseguenti risparmi sulla componente fissa della bolletta. Infine, il sistema di batterie permette una maggior autonomia dal gestore, cosa non disprezzabile per i consumatori italiani, inoltre in caso di blackout, si continua ad avere l’energia fornita dalle batterie (fino al loro esaurimento).
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